Author Guidelines
1) I contributi proposti per la pubblicazione devono essere inviati alla Direzione (utilizzando
l’indirizzo direzionesileno@hotmail.it) in formato PDF e Word, redatti in forma
defi nitiva (anche nei dettagli). Per i testi greci si richiede espressamente l’uso di un font con
codifi ca Unicode (preferibilmente Minion pro). In calce al contributo occorre aggiungere il
nome dell’autore, la sede e l’indirizzo e-mail e, per gli articoli, un breve sommario in lingua
latina e/o nella lingua in cui è scritto il contributo (in questo caso sarà tradotto in latino a
cura della redazione).
2) I brani di testo latino, nonché i titoli delle opere, antiche e moderne, saranno corsivi;
i nomi degli autori vanno scritti normalmente, senza maiuscoletti. I titoli dei periodici,
indicati con le sigle in uso nell’ «Année Philologique», saranno posti tra virgolette (« »);
le annate e i fascicoli vanno indicati coi numeri arabi, ad es. «RFIC» 126/3, 1998, 259-267.
Si useranno di norma le virgolette ‘a caporale’ (« ») per le citazioni da opere moderne e le
traduzioni (anche di singole parole); le virgolette inglesi doppie (“ ”) per le citazioni contenute
dentro altre citazioni; le virgolette semplici (‘ ’) per sottolineare l’uso di un termine in
un’accezione particolare.
3) Per le citazioni di autori antichi si adotteranno in linea di massima le abbreviazioni di
LSJ e Th lL; saranno tuttavia ammesse deroghe, soprattutto laddove l’osservanza stretta di
tali regole dovesse nuocere alla chiarezza (ad es. si potrà scrivere Aesch. e non A., Xen. e
non X., etc.). Si indicheranno con numeri romani i libri, mentre i singoli componimenti
compresi in corpora, i capitoli e i paragrafi (per la prosa) e i versi (per la poesia) saranno
indicati in numeri arabi (si raccomanda di lasciare uno spazio dopo la virgola):
Hom. Il. IX 60 (per le serie di citazioni dalla stessa opera o sezione: IX 60. 61. 104; XI 24.
26 ecc.)
Pind. Ol. 2, 10 (2, 10. 11. 40; 4, 7; 5, 23. 25 ecc.)
Arist. Po. 1449a, 20 ss.
Diosc. AP VII 37, 4
Plut. Mor. 31d (oppure: Quaest. Conv. 738a)
Cic. Tusc. II 26
Sen. ep. XX 119, 1
Le opere di frequente consultazione andranno indicate con sigle in corsivo, ad es.: LSJ, RE,
Th lL, DELG, GEW ecc.
4) Per le abbreviazioni di uso comune (ad es.: cfr., pag., ed., op. cit., ecc.) si lascia agli autori
libertà di scelta, purché adottino sempre la stessa forma. Tali abbreviazioni vanno sempre
in tondo.
5) Le indicazioni bibliografi che saranno fornite in forma completa nelle note a piè di pagina
la prima volta che un testo viene citato; le volte successive si indicherà in nota solo il
cognome dell’autore, seguito da op. cit. (oppure art. cit.) e dal numero di pagina o pagine:
Gallavotti, op. cit., 34.
Se l’articolo è molto esteso e le indicazioni bibliografi che sono numerose è opportuno porre
tra parentesi un rimando alla nota in cui l’opera è citata per la prima volta per esteso:
Gallavotti, op. cit. (supra, nota 15), 34.
Se di uno stesso autore si citano più opere, si indicheranno la prima o le prime parole del
titolo (eventualmente in forma abbreviata):
Wilamowitz, Sappho, cit., 80
Wilamowitz, Hell. Dicht., cit., 15
5) Le sigle dei manoscritti saranno in grassetto, le loro nomenclature, estese o abbreviate, in
corsivo (es. V, Vat. gr. o Vaticanus graecus xxx).
6) I contributi non conformi alle suddette norme saranno rimandati agli autori con la richiesta
di adeguarli.
7) I collaboratori riceveranno solo le prime bozze (la seconda revisione sarà curata dalla
redazione). Ogni variazione apportata rispetto al testo originale sarà loro addebitata.
Le bozze dovranno essere corrette direttamente sul fi le PDF tramite la funzione “nota” (o,
in alternativa, sul cartaceo) e restituite entro dieci giorni alla Casa editrice. Trascorsi i dieci
giorni, la Casa editrice pubblicherà l’articolo basandosi solo sulle correzioni della redazione
della rivista.